martedì 20 giugno 2017

FIRMA PETIZIONE per il Governo di Michele Emiliano per SALVARE ACQUEDOTTO PUGLIESE




FIRMA SUBITO E FAI FIRMARE (clicca)


#SalviamoAcquedottoPugliese #Salvalacqua #EmilianoMuoviti
Emiliano come chi lo ha preceduto fa il NoGlobal a parole (va fortissimo!) ma con i fatti va in tutt'altra direzione.
La sua maggioranza esegue semza batter ciglio. Al tavolo tecnico paritetico, il prof. Lucarelli ha dimostrato come sia possibile mettere al sucuro dalle grinfie di multinazionali dell'acqua l'acquedotto più grande d'Europa.
Ma Emiliano, Loizzo e Amati fanno finta di non capire ed affidano ad Enzo Colonna (che un tempo era a fianco dei comitati per il diritto all'acqua!) il compito di fingere una finta resistenza ai diktat della finanza e delle lobbies delle multiutilities.
Non si spiega diversamente quanto sta accadendo...
Emiliano datti una mossa!
Con l'acqua si vincono anche le elezioni, ma poi... CON L'ACQUA NON SI SCHERZA, perchè l'acqua ha memoria!

Lettera dal lago Pertusillo ai pastori della Chiesa di Basilicata e di Puglia (con Alex Zanotelli)

 

Lettera dal lago Pertusillo

ai pastori della Chiesa di Basilicata e di Puglia

Carissimi pastori,
pace e bene nel Cristo Risorto che ci dà la forza di impegnarci perché la vita vinca.
Noi cittadini, associazioni e movimenti provenienti da tutta la Basilicata e dalla Puglia e che ci siamo riuniti oggi a Spinoso sulle rive del lago Pertusillo, vogliamo rivolgervi un accorato appello per salvare l'acqua, l'aria ed il suolo della Basilicata, piccola regione a cui è stato elargito il grande dono di tanta buona acqua.
È in atto una grave aggressione alla nostra amata terra attraverso le trivellazioni petrolifere che hanno già danneggiato il nostro ecosistema con forte pregiudizio per la salute non solo delle genti della Basilicata, ma anche dei circa 5 milioni di persone che, nelle vicine regioni, bevono l'acqua lucana punto questo per noi è inaccettabile. E quanto afferma anche Papa Francesco in Laudato Si':  "Sappiamo che la tecnologia basata sui combustibili fossili, molto inquinanti specie il carbone ma anche il petrolio deve essere sostituita progressivamente e senza indugio". (Laudato sii, 165).
E il papà, sempre nella Laudato Si', afferma con molta chiarezza che noi dobbiamo prenderci cura della casa comune e che non possiamo continuare sulla strada intrapresa perché ciò porterebbe inevitabilmente alla distruzione della vita sul pianeta.
Durante il nostro incontro è messo con chiarezza il fatto che in Basilicata è in tutto il Sud è in atto un attacco frontale da parte delle multinazionali dell'acqua ad impossessarsi delle nostre fonti idriche e di creare un'unica gestione privata della nostra acqua.
Il primo tassello di questa strategia è la decisione del governatore della Puglia, Emiliano, di creare una multiutility che includa l'Acquedotto Pugliese, a GESESA di Benevento e Alto Calore di Avellino, privatizzando così la nostra acqua.
Papa Francesco e categorico su questo: " L'accesso all'acqua potabile è di buona qualità è un diritto umano, essenziale, fondamentale è universale". ( Laudato Si', 30)
Noi vi chiediamo, quindi di prendere posizione chiara, ferma ed inequivocabile a salvaguardia della vita così minacciata in questo territorio e di accompagnare il movimento popolare che già da tempo è impegnato nella difesa del inviolabile ed universale diritto di disporre di aria, acqua e suolo puliti, da ogni attività incompatibile con tale diritto - qual è l'industria legata all'energia fossile - e nel sostegno alla necessaria e non più rinviabile transizione energetica e lavorativa verso le fonti rinnovabili, da gestire secondo principi democratici, di cui è ricco il nostro Sud!
Padre Alex Zanotelli
Osservatorio popolare della Val d'Agri
Coordinamento regionale acqua pubblica di Basilicata
Rete apulo-lucana Salvalacqua
Spinoso, 21 maggio 2017
RIFERIMENTI:
Camilla Nigro (camilla.nigro@tiscali.it - 334 678 7390)
Lidia Ronzano (lidiaronzano@alice.it - 339 601 2986)
Michele Loporcaro (mic.lop73@gmail.com - 328 9696 766

lettera Zanotelli

lunedì 19 giugno 2017

L’UNICA MESSA IN SICUREZZA UTILE E’ LA CHIUSURA DEL COVA


Comunicato stampa congiunto

LE ASSOCIAZIONI PUGLIESI E LUCANE SI OPPONGONO CON FERMEZZA ALL’IMPIANTO MOBILE DI TRATTAMENTO DEI REFLUI A VIGGIANO.
L’UNICA MESSA IN SICUREZZA UTILE 
E’ LA CHIUSURA DEL COVA
“SI APPLICHI IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE PER TUTELARE DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA DEI CITTADINI E LA QUALITÀ DELLE ACQUE DEL PERTUSILLO”

Con istanza del 21 aprile 2017 la società Eni Spa ha presentato alla regione Basilicata, alla Provincia di Potenza e ai comuni di Grumento e di Viggiano (oltre che al Consorzio di Sviluppo Industriale A.S.I.) istanza di autorizzazione temporanea a:
* trattare le acque superificiali mediante impianto mobile;
* allocare tale impianto mobile nel punto di emungimento posto all’uscita del dreno e quindi a monte della S.S. 598;
* inviare suddette acque trattate all’impianto di trattamento di proprietà ASI.
LA SOCIETÀ CHIEDE, PERTANTO, L’EMISSIONE DI ORDINANZA PRESIDENZIALE al fine di procedere con le suddette operazioni.
Nella nota si precisa anche che a seguito dell’azione di messa in sicurezza d’emergenza , nei pressi del COVA vi è la necessità di installare nei pressi della tubazione drenante ubicata a valle della statale 598, un impianto mobile di trattamento acque reflue per abbattere i livelli della contaminazione da Solventi Organici. In questo modo, la società chiede sostanzialmente invio dopo il trattamento, alla tubazione ivi ubicata ed adducente alla linea consortile di proprietà ASI per il successivo invio all’impianto biologico di trattamento e che a tal fine l’Eni ha anticipato anche l’installazione di un sistema di trattamento.
La società precisa anche che con le operazioni di MISE sono state riempite alla data del 21 aprile c.m un numero considerevole di autobotti (indicato in n. 63), per cui in attesa dell’arrivo dei bollettini analitici per la caratterizzazione del rifiuto, sono state presentate diverse richieste di autorizzazione ai comuni di grumento Nova, Viggiano e Montemurro e che a fronte della portata del refluo e del numero considerevole di autobotti ritiene necessario l’installazione e l’esercizio dell’impianto di trattamento e che sia autorizzata con apposita ordinanza il servizio di trattamento delle acque superficiali mediante impianto mobile.
Il sistema di trattamento delle acque, secondo la società, ha una capacità di trattamento adeguate alle esigenze ed è stato installato secondo la configurazione impiantistica rioprtata nel “Layout dell’impianto” allegato dalla società SIMAM Spa.
La società precisa anche che i liquidi trattati in uscita saranno inviati all’impianto consortile ASI di Viggiano.
A tale richiesta si oppongono con fermezza le associazioni ambientaliste di puglia e di Basilicata protagoniste della MARCIA SALVALACQUA lo scorso 27 maggio a Matera. Le stesse hanno hanno inviato a tutte le istituzioni una nota formale ribadendo che il progetto di smaltimento mobile dei reflui e il relativo progetto SIMAM di trattamento mobile acque reflue deve essere soggetto alla VIA-Valutazione di Impatto Ambientale (fonte http://valutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/detail.jsp?sec=109287&otype=1011&id=109314) e che al momento non risulta pubblicato sul sito della Regione Basilicata alcun decreto di compatibilità dell’impianto.
Per queste ragioni è stata inviata una formale diffida affinché non sia rilasciata alcuna autorizzazione e per un impianto e un progetto di trattamento mobile dei reflui che si considera potenzialmente impattante per un ambiente già caratterizzato dallo sversamento di petrolio fuorisciuto dal centro Oil di Viggiano.
Avverso il predetto progetto di smaltimento mobile dei reflui le associazioni ambientaliste avevano evidenziano numerose criticità e potenziali impatti ambientali sollecitando la Regione Basilicata a non emettere decreto di compatibilità, richiesta formalizzata anche da Mediterraneo no triv che aveva anche chiesto il coinvolgimento diretto e democratico della popolazione che vive nel territorio ove sarà collocato l’impianto, coinvolgimento con l’inchiesta pubblica finalizzato alla partecipazione e alla trasparenza.
Tuttavia, la Regione Basilicata non si è mai pronunciata in merito alla legittima richiesta di inchiesta pubblica e non risulta neanche pubblicato il decreto di compatibilità ambientale del progetto di smaltimento mobile dei reflui ( fonte http://valutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/section.jsp?sec=102925).
“Quei territori, a fronte proprio dello sversamento di idrocarburi dal Centro OLI di Viggiano (configurato per legge come “incidente rilevante” accaduto a “impianto soggetto alla Seveso III” e come tale catalogato tra le industrie “soggetto a rischio di incidente rilevante”) non non possono permettersi un altro impianto industriale potenzialmente impattante per l’ambiente e soprattutto per l’acqua del Pertusillo.
I LIVELLI DI RISCHIO SONO TALI CHE L’UNICA MISE DAVVERO UTILE È QUELLA CHE PREVEDA LA CHIUSURA DEFINITIVA DEL CENTRO OLI. PER QUESTI MOTIVI SI CHIEDE alla Regione Basilicata, ai Comuni di Grumento Nuova, di Viggiano e di Montemurro e al Consorzio ASI oltre che alla provincia di Potenza e a tutti i destinatari della richiesta del 21 aprile 2017 inviata da ENI spa, DI RESPINGERE LA RICHIESTA COSÌ FORMULATA DALLA SOCIETÀ ENI SPA IN QUANTO POTENZIALMENTE IMPATTANTE PER L’AMBIENTE E SI CHIEDE DI APPLICARE IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE AL FINE DI PERSEGUIRE LA TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA DEI CITTADINI E IL RISPETTO DELL’INTEGRITÀ DELLE ACQUE DEL PERTUSILLO, si diffidano le massime autorità sanitarie competenti in materia e nelle persone del Sindaco di Grumento Nova, di Viggiano, di Montemurro e del Presidente della Regione Basilicata in carica, affinché esprimano giudizio negativo in merito alla richiesta dell’ENI Spa.

Rete Appulo-Lucana SALVALACQUA
Mediterraneo no scorie (già Mediterraneo no triv)
Cova Contro
Briganti d’Italia
No Scorie trisaia