sabato 21 dicembre 2013

Vendola e il DIRITTO IMMAGINATO

Alcuni giorni fa la Regione Puglia, l'AIP (Autorità Idrica Pugliese), l'ANCI Puglia e l'AQP SpA hanno firmato un protocollo d'intesa col quale si prevedono tariffe più basse per le famiglie bisognose. Fin qui tutto bene: bravi.
La "genialata" di Vendola e dei suoi, invece, sta nel far passare questa operazione come rispetto dell'esito referendaio. Nell'intervista(VEDI LINK), Vendola dichiara "... noi facciamo un'operazione che ha il significato di IMMAGINARE che l'acqua è un diritto...
non può essere un diritto dei ricchi, dev'essere un diritto di tutti...".
Noi lo chiamiamo BONUS ACQUA ed è uno di quei provvedimenti stile Social Card, lungi da quel diritto al minimo vitale (50 litri al giorno per l'OMS) cui la retorica del governatore fa riferimento. 
Siamo passati dal SOGNO all'IMMAGINAZIONE... 
Diffondiamo con piacere un comunicato del Comitato Pugliese AcquaBeneComune (del quale siamo parte) con la speranza di contribuire col nostro piccolo blog a diffondere la verità dei fatti.

comunicato stampa


Assistiamo allibiti all'ennesima mistificazione della realtà a proposito dell’applicazione dei risultati dei referendum sull'acqua del 12 e 13 Giugno 2011. In una nota diffusa da SeL, si sostiene che la giunta Vendola abbia infine rispettato l’esito referendario del 12 giugno 2011, abbassando le tariffe Aqp per le fasce più deboli. Notizia ribadita anche dal presidente Vendola in un’intervista.

Lodevole iniziativa, certamente. Ma cerchiamo di essere sinceri; ristabiliamo la verità: la remunerazione del capitale investito, abrogata dal secondo quesito referendario, non è mai stata cancellata ed è tutt'ora presente in tariffa: in pratica non è stato ancora, assolutamente rispettato l'esito referendario di 28 milioni di cittadini!  E un abbassamento di tariffa per le fasce più disagiate, seppur, ripetiamo, lodevole, non cancella nei fatti, il mancato rispetto dell'esito referendario del 2011.

Tutto ciò permette nei fatti la forma privatistica di Aqp, nascondendo ai cittadini il profondo indebitamento dell’acquedotto nei confronti degli istituti di credito (402 milioni di euro nel 2014).
Chiediamo perciò alla giunta Vendola e a tutte le forze politiche pugliesi di rispettare per davvero e una volta per tutte l’esito referendario, e di avviare ora, una reale ripubblicizzazione di Aqp. Allo stesso tempo, invitiamo i dirigenti regionali di SeL a cominciare finalmente a proporre e sostenere questa linea di ri-pubblicizzazione di Aqp e, in generale, di rispetto dei risultati referendari e di smetterla, quindi, di prendere in giro i cittadini pugliesi ed i loro elettori, mistificando le notizie, magari col solo scopo di riacquistare il consenso perso ultimamente, in altre vicende tristemente note, che parlano della negazione di un altro bene comune quale la salute. Risultato che non si può ottenere certo costruendo “narrazioni tossiche” e diffondendo menzogne.

Comitato Pugliese Acqua Bene Comune

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