domenica 14 novembre 2010

Strani movimenti a Grottelline




L'ex cava di tufi in località Grottelline torna a far parlare di sè attraverso la penna di Cosimo Forina, il giornalista che da anni segue e scrive quanto avviene in quella zona frequentata solo da chi ci lavora (agricoltori soprattutto).
E' un posto ideale per chi non vuole dare nell'occhio, ma chi ama la propria terra è attento ad ogni minimo cambiamento.

SPINAZZOLA. DOPO LA SEGNALAZIONE DELLA «GAZZETTA», ALCUNE SETTIMANE FA

Grottelline, interrogazione sui container di rifiuti sepolti.
Strani traffici nella zona non più sotto sequestro

di Cosimo Forina

In meno di tre anni tre interrogazioni parlamentari e due interpellanze legate a “Grottelline ” o ai personaggi a cui è stata affidata dal presiedente della Regione Puglia Nichi Vendola l’immondezzaio che si vuole costruire a Spinazzola, in un’area archeologica, di interesse naturalistico e paesaggistico. Discarica da asservire a dieci Comuni dell’Ato Ba/4, 200mila abitanti.

Due interpellanze e tre interrogazioni parlamentari, tutte a firme dell’on. Zazzera (Idv) : non è un record di cui compiacersi perché quel che è stato chiesto di volta in volta al Governo e a Ministri ha sempre avuto dell’inquietante. La prima interrogazione, senza risposta, risale all’agosto 2009 e scaturì dopo il sequestro dell’area di “Grottelline” da parte del Tribunale di Trani. La seconda interrogazione è quella relativa al furto della memoria del computer presente nell’assessorato all’ambiente della Regione Puglia, retto da Michele Losappio, a cui il Governo ha risposto: «Il furto era attinente alla procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale legata a Grottelline». Ultima in ordine di tempo è l’interrogazione parlamentare, degli onorevoli dell’Italia dei Valori: Pierfelice Zazzara, Sergio Michele Piffari e Domenico Scilipoti. I deputati dopo la notizia pubblicata sulla “Gazzetta” nei giorni scorsi su presunti rifiuti interrati a “Grottelline” - episodio raccontato da un testimone alla presenza di più persone - hanno immediatamente interrogato il Ministro dell'ambiente ed il Ministro per i beni e le attività culturali. «La discarica di Grottelline è stata posta sotto sequestro il 26 agosto 2009 dal nucleo operativo ecologico di Bari. La zona interessata dalla discarica, infatti, si trova su un'area di grande valenza archeologica; in particolare, il sito è compreso tra un villaggio neolitico di 7000 anni fa, una sorgente di acqua minerale e una masseria fortificata che fu dei Templari. La discarica è stata data in gestione alla società Ati Tradeco-Cogeam. L'attività della Tradeco, il cui patron è Carlo Dante Columella, è oggetto di indagine da parte dell'antimafia per i reati di associazione per delinquere e corruzione, traffico illecito e presunta gestione non autorizzata dei rifiuti; in seguito, l'area è stata dissequestrata, ma recenti notizie stampa gettano nuove ombre sul sito di Grottelline, in particolare la testimonianza di una persona che avrebbe visto interrare un container con materiale pericoloso all'interno della cava. Il testimone ha dichiarato che «Quella roba interrata là sotto, veleni, medicine, possono uccidere la gente. Fanno venire il cancro. (...)»; delle gravi affermazioni è stata messa immediatamente al corrente la procura distrettuale antimafia di Bari e la procura di Trani; attualmente, si legge ancora nell'articolo l'area della discarica sembra “terra di nessuno”. Il cancello d'ingresso che porta alle cave è aperto. Parte delle buche destinate a ricevere i rifiuti, sono state coibentate con grossi teli neri. Qui si è formato un grande lago d'acqua piovana profondo chissà quanto, acqua discesa dal cielo e dal promontorio del Parco Nazionale della Murgia». Da qui la richiesta di spiegazioni e di intervento ai ministeri.

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